Liberia, i disabili fanno squadra contro l’esproprio del celebre Gruppo 77

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Le normali attività scolastiche presso il campus del Gruppo 77 della scuola pubblica di Monrovia, capitale della Liberia, sono state cancellate l’8 gennaio quando un gruppo di persone disabili ha preso d’assalto il complesso nel tentativo di reclamare l’edificio, che sostengono essere la loro casa. La protesta è avvenuta quando un membro del Gruppo 77, Christopher Vesseli, che viveva in una struttura deserta vicino alla spiaggia, è morto durante il fine settimana.

I dimostranti portavano cartelli con iscrizioni come “Vogliamo il nostro edificio, siamo senza casa”, “Rispettare il diritto delle persone disabili”. Da quando è nato il governo guidato da Ellen Johnson-Sirlear, la loro casa (Gruppo 77) è stata presa dal governo per essere usata come edificio scolastico; questa “espropriazione” ha portato gli ex abitanti dell’edificio a vivere per strada o in alcune aree deserte.

Spiegando il suo calvario, Catherine Kwiah ha detto che lei e la sua famiglia vivevano nel Gruppo 77 da quando era stato istituito il posto per persone con problemi di disabilità. Anche se ora vive a Tumanburg, nella contea di Bomi, Kwiah ha dichiarato di essere stata mandata via dall’edificio all’inizio del 2000 quando la Handle Cap International era intervenuta per ristrutturarlo.

Secondo lei, quando il governo dell’Unity Party è entrato in carica nel 2006, le persone con disabilità sono stati scacciate via dall’edificio per far posto alla scuola. Ha aggiunto che molti di loro non hanno ottenuto un posto decente per dormire da quando sono stati mandati via dal complesso. “I nostri amici muoiono per le strade perché non hanno un posto in cui dormire”, ha lamentato.

Kwiah continua dicendo che “molta gente non vuole affittarci le loro case perché dicono che siamo sporchi e non siamo in grado di prenderci cura di noi stessi. Ecco perché siamo qui oggi. Vogliamo indietro il nostro edificio”.

Il preside della scuola pubblica Mark Sorbor ha detto di non essere stato avvisato della protesta fuori dall’edificio scolastico. Secondo lui, l’azione dei disabili è completamente scoraggiante. Essendo il preside da oltre cinque anni, Sorbor ha detto che la comunità dei disabili non ha mai affrontato fino ad ora l’amministrazione scolastica per quanto riguarda l’edificio.

Molti disabili avevano le labbra cucite quando gli è stato chiesto se l’autorità scolastica era stata avvisata di questa protesta fuori dall’edificio. Soltanto uno di loro, tale Raphael Vonvon, ha confermato che nessun avviso era stato comunicato al responsabile della scuola. Incalzato sul perché, si è giustificato dicendo che era la prima volta che partecipava ad un sit-in di protesta e quindi ignaro delle regole da rispettare.

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