Il 25 Novembre scorso è stata celebrata la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, e proprio questa data ha indotto a riflettere su quante persone sono state vittima (o lo sono tuttora) di una vera e propria piaga dei nostri tempi. Lo stalking è parte di un fenomeno di inaudita violenza, perchè per quanto non lasci segni fisici riesce comunque ad annientare le sue vittime, a ridurle in uno stato di paura e di chiusura al mondo esterno: la destabilizzazione psicologica che vivono le vittime di stalking è la pena più cruenta che si ritrovano ad espiare per colpa dei loro aguzzini.
E vittime di questo che è anche un reato, sono sempre più di frequente anche le persone diversamente abili. Dinanzi a casi tanto particolari come questi, lo stalker ha ancora più margini di manovra poiché sa di trovarsi dinanzi a una persona che rispetto a una normodotata è debole e indifesa.
Il persecutore di una persona disabile è ancor più spietato e agisce in maniera ancor più subdola, ma fortunatamente esistono degli strumenti di difesa tanto per le vittime diversamente abili quanto per quelle normodotate: in primo luogo bisogna parlare con amici, parenti e persone fidate, ed in secondo luogo, magari anche grazie alla loro spinta, rivolgersi alle forze dell’ordine. Perchè magari non tutti lo sanno, ma gli atti di persecuzione diretti a una persona affetta da handicap sono procedibili d’ufficio. Che cosa significa? Molto semplicemente che le autorità sono autorizzate ad intervenire nella fattispecie anche solo dinanzi al giungere di una notizia di reato, senza alcun bisogno che venga sporta querela; oltretutto il Codice stabilisce un innalzamento della pena, noto come aggravante, a discapito di coloro i quali si macchiano di un reato contro le persone disabili.
Per chiedere aiuto ci si può poi rivolgere al numero verde nazionale 1522 che è attivo 24 ore su 24. E da non sottovalutare è infine l’intervento di un giudice che può stabilire, proprio a protezione della vittima di stalking, un divieto al destinatario della misura di avvicinarsi alla persona offesa e ai suoi familiari (nel caso in cui lo stalker abiti nella stessa casa della sua vittima, questa misura si traduce con l’allontanamento del persecutore dall’abitazione familiare).