Accessibilità tecnologica per i disabili: ecco come Google si è data da fare

google maps indica luoghi accessibili

Negli ultimi anni, il settore tecnologico in generale, ed in particolare Google, ha manifestato l’intenzione di implementare l’accessibilità ai prodotti e di potenziare le risorse complessive per circa un miliardo di persone in tutto il mondo che soffrono di una qualche forma di disabilità. Anche se c’è ancora molto lavoro da fare sui prodotti esistenti, la prossima grande sfida di Google sarà quella di esplorare ancora di più la sua tecnologia per contribuire a rendere più accessibile il mondo. Ecco come la società sta cercando di farlo accadere.

Laura Allen, ipovedente e attuale responsabile del programma Chrome Accessibility, entrò a far parte di Google nel 2010. Notò subito come i prodotti che utilizzava ogni giorno, tipo Documenti e Gmail, potevano essere migliorati a favore di utenti non vedenti.

A quei tempi alcuni dipendenti di Google erano concentrati sull’accessibilità, ma il gruppo era piccolo e poco coeso. Ciò spinse la Allen a consultarsi con diversi team dell’azienda per creare qualcosa di nuovo. Solo nel 2013, Google si rese conto che doveva fare molto di più. Alla fine, creò un team centralizzato sull’accessibilità per supervisionare tutti i suoi prodotti, nonché la ricerca di utenti e la formazione sulla disabilità dei dipendenti.

“Ogni nuovo prodotto o parte di un’interfaccia utente deve passare attraverso una serie di controlli e test di accessibilità”, ha affermato la Allen. “Allo stesso modo in cui vengono controllati la privacy e la sicurezza di ognuno di loro, ora viene verificata anche l’accessibilità”.

La Allen ora lavora a tempo pieno per assicurarsi che il browser, il sistema operativo e i laptop di Google funzionino bene per le persone con problemi all’udito, alla vista e cognitivi. Ad esempio, lo screen reader ChromeVox e le impostazioni di ingrandimento e contrasto regolabili aiutano gli utenti ipovedenti, oltre ad essere disponibile una guida per la tastiera indirizzata alle persone che non possono usare il mouse.

Google ha ammesso che esiste ancora un modo per migliorare i prodotti già esistenti, ma la società sta anche vagliando un altro tipo di potenziale tecnologico. Mentre la maggior parte degli sforzi di accessibilità della società si concentra sul rendere tutti i suoi prodotti digitali funzionali per le persone con disabilità, c’è chi ritiene che la grande opportunità sarebbe quella di trovare modi per rendere il mondo fisico più accessibile attraverso la tecnologia.

A marzo, Google Maps ha introdotto percorsi accessibili ai disabili. A maggio, ha presentato un’app chiamata Lookout, la quale utilizza la fotocamera dello smartphone, la visione artificiale e l’elaborazione del linguaggio naturale per fornire agli utenti non vedenti descrizioni in tempo reale del mondo che li circonda.

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