Cos’è la sordocecità? Definizione, tipologie e il metodo Malossi

La sordocecità non significa necessariamente che una persona sia totalmente sorda o totalmente cieca, in realtà, la maggior parte dei sordociechi ha una vista e / o un udito residuali. Nonostante questa residualità, la combinazione delle due menomazioni sensoriali ha un impatto sociale, in alcuni casi, molto negativo.

sordocecità

La persona disabile affetta da questa menomazione combinata comunica e vive il mondo in modo diverso. Approfondiamo il significato, le tipologie e le cause.

Cosa vuol dire sordocecità?

Per capire meglio la definizione di sordocecità possiamo fare riferimento alle Legge 24 giugno 2010, n. 107 che definisce “sordocieche le persone cui siano distintamente riconosciute entrambe le minorazioni, sulla base della legislazione vigente, in materia di sordità civile e di cecità civile.”

Nell’articolo 3 si precisa anche che “la condizione di sordocieco viene riconosciuta al soggetto che dall’accertamento risulti in possesso dei requisiti già previsti dalla legislazione vigente rispettivamente in materia di sordità civile e di cecità civile ai fini dell’ottenimento delle indennità già definite in base alle vigenti normative relative alle due distinte minorazioni.”

L’indennità di accompagnamento viene riconosciuta ai ciechi totali, mentre ai ciechi parziali l’indennità speciale per i ciechi ventesimisti, e alle persone sorde prelinguali, l’indennità di comunicazione.

Il sordocieco è una persona che ha entrambe le minorazioni in modo grave al punto da ottenere sia l’indennità per cieco che per sordo. L’indennità di comunicazione non è spettante qualora la sordità sia sopraggiunta in età matura, ma solo se congenita o prelinguale.

Tipologie di sordocecità

La sordocecità può presentarsi in varie forme in base all’origine, all’età in cui insorge e alla gravità della compromissione sensoriale. Si parla di sordocecità congenita quando una persona nasce già priva parzialmente o totalmente dell’udito e della vista, lo sviluppo del linguaggio, della comunicazione e dell’autonomia risulta influenzato fin dall’infanzia.

Si fa riferimento alla sordocecità acquisita, invece, quando una persona perde vista e udito nel corso degli anni. Chiunque può diventare sordo-cieco in qualsiasi momento a causa di malattie, condizioni congenite progressive e incidenti. Alcune persone perdono prima la vista, altre prima l’udito, e questo incide notevolmente sul modo in cui apprendono, comunicano e si orientano nel mondo.

Le cause della sordocecità

Sono molte le cause che creano questa condizione, tra cui:

  • Complicazioni mediche durante la gravidanza e il parto, inclusa la paralisi cerebrale.
  • Una serie di sindromi, tra cui la sindrome di Usher, la sindrome CHARGE, la sindrome della rosolia congenita e la sindrome di Down.
  • Nascita prematura.
  • Malattie e incidenti.
  • Perdita sensoriale a causa dell’invecchiamento.

Menomazione multisensoriale o compromissione sensitivo-sensoriale

La menomazione multisensoriale o la compromissione sensitivo-sensoriale sono altri termini che possono essere utilizzati se si hanno, sia problemi alla vista che all’udito. Molte persone riducono questi termini alla definizione di “sordocecità”, alcune usano questa definizione riferendosi a menomazioni più gravi, mentre altre preferiscono il termine multisensoriale poiché trasmette in modo più efficace l’impatto dell’essere sordo-cieco.

La menomazione multisensoriale è considerata spesso il termine più appropriato, poiché la causa può essere correlata all’elaborazione sensoriale, piuttosto che al funzionamento degli occhi e delle orecchie. Una persona con problemi di elaborazione sensoriale può avere occhi e orecchie che funzionano normalmente, ma il loro cervello ha problemi a filtrare, organizzare e interpretare le informazioni captate dai sensi.

Sordodecità e metodo Malossi

Il ‘Metodo Malossi’ è una modalità comunicativa ideata per persone sordocieche, nata da un’idea di Pietro Malossi, educatore italiano che da sempre lavora al fianco di persone con disabilità sensoriali.

Si tratta di una modalità comunicativa tattile, che solitamente si rivolge a persone che non hanno accesso al linguaggio parlato o all’“immagine”.

Il Metodo Malossi è in pratica una rielaborazione di ciò che è comunemente conosciuto come alfabeto dattilologico, usato delle lingue dei segni, ma accessibile tramite il tatto. In pratica i segni dell’alfabeto vengono disegnati sulla mano del sordocieco effettuando certi movimenti con le dita in modo che possa comprendere ogni singola lettera che compone una parola.

Il Metodo Malossi ha il pregio di essere molto semplice e di consentire a chiunque, sordocieco e non, di apprenderlo, favorendo l’interazione e la comprensione durante la comunicazione. È utile soprattutto quando non sono disponibili tecnologie assistive o quando altri mezzi comunicativi hanno poca efficacia, per incrementare l’autonomia, la partecipazione e l’integrazione delle persone sordocieche principalmente nelle situazioni di studio, riabilitazione e nelle attività di vita quotidiana.

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