Legnano, alunna disabile esclusa dalla gita. Al via le indagini

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AGGIORNAMENTO: la gita è stata rinviata in attesa che venga fatta chiarezza sulla questione.


In una scuola media di Legnano, nel milanese, sono dovuti intervenire gli ispettori per fare chiarezza su un incredibile fenomeno di discriminazione. Sono ancora in corso le indagini che tentano di capire il motivo per cui una ragazzina disabile sia stata esclusa dalla gita di classe, ma col passare delle ore sembra che la questione sia effettivamente stata chiarita: la ragazza disabile non partirà in gita perchè le compagne hanno manifestato l’intenzione di non voler condividere la camera d’albergo con lei.

Non possiamo usare la leggerezza su un episodio di questo genere – ha commentato il provveditore Marco Bussetti – per questo voglio vederci chiaro. E intervenire, soprattutto, qualora necessario“. L’ispezione da parte del provveditorato dovrebbe partire nel corso di queste ore proprio mentre la classe della ragazzina disabile partirà spensieratamente per la sua gita in Austria.

Professori e compagni di classe se ne andranno beati e tranquilli in quel di Mauthausen, anche se la decisione di andare avanti per la propria strada non è piaciuta affatto ai genitori della ragazzina disabile. Secondo loro, infatti, la gita avrebbe dovuto essere annullata perchè qui si parla in effetti di “un grave episodio di bullismo e discriminazione” nei confronti della figlia.

I genitori raccontano di essersi accorti che la figlia sarebbe stata esclusa dal viaggio quando hanno consegnato la ricevuta di pagamento. E’ stato in quel momento che qualcuno ha fatto capire loro che “i compagni non gradivano la presenza di nostra figlia in gita”, tant’è che poco dopo sono venuti a conoscenza dei messaggi WhatsApp tramite cui le compagne di classe ritenevano non fosse il caso che l’amica disabile partisse con loro e che “non avrebbero voluto avere una responsabilità troppo grande”. A quel punto i genitori della bambina disabile hanno ritenuto opportuno ritirare la figlia dalla gita, e la scuola, non curante dell’accaduto che c’era sotto, “si è fatta sentire solo per chiederci una penale da pagare”.

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