Isee, il Tar dà ragione ad Anfass sui servizi comunali

iseeIl Tribunale Amministrativo di Milano interviene direttamente nel regolamento del Comune di Trezzo sull’Adda e stabilisce che per i servizi diurni bisognerà adottare l’Isee ristretto. Più nello specifico, il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato da Anffas Lombardia contro il comune di Trezzo sull’Adda. Ricorso, tramite cui l’associazione chiedeva che la compartecipazione alla spesa per i servizi dedicati alle persone disabili venisse eliminata.

Il Tribunale ha detto a chiare lettere che i servizi diurni per le persone disabili devono tenere conto dell’Isee ristretto e non di quello ordinario. Questo accorgimento vale per i servizi diurni di ogni tipo, perciò indipendentemente dal fatto che si tratti di servizi socioassistenziali (CSE e SFA) o che si tratti di prestazioni sociosanitarie (CDD).

La decisione del Tar fa sì che la delibera numero 31 del 23 marzo 2015 varata dal comune di Trezzo sull’Adda abbia, di fatto, un effetto nullo. I giudici hanno deciso la sospensione di questo regolamento comunale precisando che, ai fini del calcolo Isee, debbano rientrare anche attività “che esulando dalla definizione di prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, potrebbero secondo le definizioni date da altri corpi normativi, anche essere inquadrate in un ambito socio-assistenziale“.

La decisione di annullare la parte della delibera comunale in virtù della quale si applica l’Isee ordinario anche per le prestazioni diurne CSE, SFA e CDD; e l’idea che l’Isee ristretto debba essere applicato anche per la compartecipazione alla spesa per i servizi accessori quali sono mensa e trasporto, ha trovato il plauso delle associazioni che lavorano per una maggiore tutela dei diritti dei disabili.

Questa decisione dei giudici ci porta a dire che sarebbe preferibile la strada del confronto a quella delle aule di giustizia“, commenta Marco Faini, vicepresidente di Ledha e membro del comitato tecnico di Anffas Lombardia. Invitando le istituzioni a dialogare maggiormente con le associazioni per trovare una quadra su quelli che sono diritti fondamentali per le persone disabili, Faini si dice comunque “molto soddisfatto” per l’esito preso dal ricorso.

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