Patente di guida: come la ottiene un soggetto con disabilità

Un disabile può guidare un veicolo? Rispondere a questa domanda non è semplice, perché esistono diverse disabilità, che in alcuni casi possono rendere un soggetto del tutto inadatto alla guida. Il codice della strada prevede la possibilità per un soggetto con disabilità di sostenere l’esame di guida. Per poterlo fare è però necessario precisare le condizioni di disabilità del singolo soggetto, presentandosi presso un’apposita commissione medica.

Richiedere la patente di guida

Nel nostro Paese sono numerosi i soggetti che presentano una qualche disabilità che sono comunque in possesso di patente di guida. Si tratta di una patente speciale, perché consente di guidare un veicolo per un massimo di 5 anni, al termine dei quali andrà rinnovata.

Alcune disabilità sono tali da consentire al soggetto di guidare esclusivamente veicoli che sono stati sottoposti a specifiche modifiche tecniche, o che sono muniti di particolari sistemi di guida, come ad esempio accade per le auto prive di pedali e con tutti i comandi al volante. In altri casi la patente speciale permette la guida di qualsiasi tipo di veicolo.

Tali indicazioni dipendono ovviamente dal tipo di menomazione del soggetto che richiede il certificato di idoneità alla guida. Il primo passo per l’ammissione agli esami per la prima patente di guida, o per il rinnovo di una patente già in possesso del disabile, consiste nel contattare l’ASL del luogo di residenza, per sottoporsi a un esame presso la cosiddetta commissione patenti. Si tratta di una commissione medica che valuta le abilità del disabile, per verificare la sua idoneità alla guida di un veicolo classico o di uno appositamente modificato.

La commissione

Ogni ASL o ATS italiana propone ai propri utenti norme e regolamenti che differiscono leggermente da Regione a Regione e a volte da zona a zona. Se ci si deve presentare presso una commissione medica è consigliabile chiedere informazioni sulla documentazione che è necessario avere a disposizione. È importante predisporre dei certificati che comprovino sia l’effettiva disabilità, sia le competenze e abilità che si possiedono; tali certificati possono essere prodotti dal medico di famiglia, o dallo specialista che ha in cura il soggetto. È importante sapere che il disabile può farsi seguire da un medico di fiducia, anche nell’occasione in cui si deve presentare presso la commissione medica; in questo modo avrà la certezza di comprendere appieno le richieste dei medici della commissione stessa. In genere i disabili si presentano presso la commissione medica del luogo in cui hanno la residenza, ma la normativa non presenta questo obbligo, non vi sono quindi divieti nello scegliere di presentarsi presso una commissione in un altro luogo.

I passi da compiere

Durante la visita presso la commissione medica i professionisti ivi presenti valutano le abilità del soggetto disabile. Al termine della visita producono un certificato che permette o vieta al disabile la possibilità di guidare, o di sostenere gli esami di guida. Tale certificato ha una durata che dipende strettamente dalla disabilità in questione; la durata può essere di pochi anni nel caso di patologie in via di cronicizzazione o che possono portare a evidenti modificazioni nelle abilità del soggetto, o di più tempo nel caso di una patologia che è definita ormai stabilizzata. Dopo aver ottenuto il certificato da parte della commissione medica è possibile che sia richiesta una prova pratica, tramite la quale si verifica l’effettiva idoneità alla guida. In possesso del certificato della commissione e dell’eventuale test di idoneità alla guida il disabile può iscriversi presso una scuola guida, per poter sostenere l’esame teorico e quello pratico. Il disabile che già precedentemente possedeva una patente di guida potrà invece ricominciare a guidare, richiedendo il rinnovo del precedente documento, che sarà prodotto riportando le annotazioni riguardanti la sua disabilità.

Patente speciale e veicoli adattati

Abbiamo già accennato al fatto che alcune disabilità permettono la guida di veicoli appositamente modificati, che aiutano il disabile impossibilitato nello svolgimento di alcune specifiche attività.

La patente speciale per questi disabili consentirà la guida esclusivamente su veicoli adattati, che vanno preventivamente testati e approvati presso gli uffici della Motorizzazione Civile. In vari casi però la patente speciale consente di guidare un qualsiasi veicolo, come avviene ad esempio per i soggetti affetti da sordità o con menomazioni sensoriali, funzionali o anatomiche che non precludono in alcun modo l’utilizzo dei comandi di un qualsiasi veicolo. Ricordiamo che un disabile può richiedere sia la patente A o B speciale, sia qualsiasi altra tipologia di patente, anche per la guida di veicoli pesanti. Questo chiaramente considerando la menomazione da cui è affetto.

I rinnovi

Una patente speciale deve essere rinnovata dopo 2 o 5 anni, a seconda di quanto viene indicato sul documento stesso. In fase di rinnovo sarà necessario rivolgersi nuovamente alla commissione medica locale, che effettuerà una ulteriore verifica delle abilità del soggetto. In caso di esito positivo il rinnovo si effettua poi presso una qualsiasi autoscuola o centro per pratiche automobilistiche, allegando alla richiesta il certificato della commissione medica. Nel caso di patologie che si definiscono come stabilizzate, il cui decorso quindi non può portare a ulteriori menomazioni, il rinnovo della patente si effettua come per qualsiasi altro tipo di patente, presentando un certificato del medico curante, senza la necessità di rivolgersi presso la commissione medica.

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