Nomenclatore Tariffario fermo al 1999: diffida al Governo?

nomenclatore tariffario

Quella per l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario rappresenta una vera e propria battaglia: si tratta di un impegno che viene sempre annunciato e preso come tale da parte dei vari esecutivi, ma alla fine dei fatti tutti coloro i quali ne sono coinvolti se ne lavano puntualmente le mani. Ad oggi e nonostante le promesse fatte, il Nomenclatore continua a rimaner fermo al 1999. L’Associazione Luca Coscioni però non ci sta più e annuncia che se entro 90 giorni non si procederà all’aggiornamento di Lea e Nomenclatore, “si procederà per vie legali”.

Marco Gentili che dell’Associazione Luca Coscioni ne è co-presidente e che tra l’altro è anche malato di sclerosi laterale amiotrofica, lancia quindi una diffida nei confronti dell’esecutivo, del Presidente del Consiglio e del Ministro della Salute. D’altro canto parliamo di un documento estremamente importante poiché contiene gli ausili tecnologici rimborsabili per le persone con disabilità, e proprio per questo, come giustamente fa notare Gentili, “dell’apparecchio che mi consente di parlare, di comunicare e di vivere”. Alla luce di ciò non è più tollerabile pensare che possano esserci ulteriori rinvii.

Può un documento di questo genere rimanere fermo per così tanti anni? Secondo Gentili assolutamente no, e anzichè parlare di una “vergogna” sarebbe forse il caso di spostare i termini sui concetti di “violenza”. Perchè tale è una condizione che “tiene decine di migliaia di persone sepolte vive, non dalla malattia, ma dalla burocrazia”.

Il Governo ha a più riprese garantito di essere al lavoro proprio sull’aggiornamento del Nomenclatore, tanto è vero che lo scorso 4 Febbraio 2015, durante l’audizione dinanzi alla 12a Commissione del Senato, lo stesso esecutivo annunciò l’arrivo del nuovo aggiornamento dei Lea. Il problema sta nel fatto che a quell’annuncio non è poi seguito alcunché di pratico. Tutto è infatti stato bloccato alla Conferenza Stato-Regioni di ben 10 mesi fa e sta rimanendo fermo in una indecente pausa senza che il Governo riesca in qualche modo a smuovere la situazione.

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