Le città italiane più accessibili nel 2023

Sono varie le associazioni che periodicamente stilano classifiche delle città più accessibili per i disabili, in Italia così come in Europa e nel Mondo. Alcune tra queste classifiche variano ampiamente nel corso del tempo, anche se alcune città da sempre manifestano una particolare attenzione all’accessibilità. È il caso ad esempio di Torino, dove da vari anni le amministrazioni si stanno impegnando per rendere la città, i palazzi e i musei sempre più accessibili ai soggetti con disabilità. Anche nel 2023 Torino è tra le città italiane più accessibili, come avveniva anche negli anni passati; il nord Italia conta varie altre realtà particolarmente attente agli spostamenti dei disabili, meno al centro, poche al sud.

Una classifica italiana

Oltre a Torino, anche Milano e Belluno; varie altre città stanno poi mostrando di aver fatto passi da gigante: è il caso di Pistoia, che nel 2023 ha ricevuto un riconoscimento a livello europeo proprio per la sua accessibilità, il premio Eden. Al sud le realtà con alta accessibilità sono poche, gli esempi più fulgidi sono Siracusa e Lecce.
Le problematiche nel nostro Paese sono varie, a partire dal fatto che molte città sono costruite su terreni impervi, si pensi ad esempio ai sette colli di Roma. Non solo, la gran parte del patrimonio edile italiano è stato costruito prima del 1980 e in molti casi non si sono effettuate ristrutturazioni di alcun genere, o quantomeno non per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Un’altra problematica è correlata all’enorme patrimonio artistico italiano, che non sempre si può adattare alle esigenze dei disabili. Negli ultimi anni, però, sembra che qualcosa si stia muovendo, anche grazie al fatto che le innovazioni tecnologiche stanno rendendo sempre più facile installare ascensori compatti, montascale e altre soluzioni adatte ai soggetti portatori di handicap fisico. Va ricordato anche che per tutto il 2022, e fino a dicembre 2025, è possibile effettuare lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche con un’agevolazione pari al 75% della spesa sostenuta. Questo vale sia per gli edifici pubblici che per quelli privati, e anche per gli immobili di proprietà di aziende, società o professionisti.

Un premio europeo

Negli ultimi anni anche la Comunità Europea ha manifestato un grande interesse per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Del resto la possibilità per un disabile di muoversi a piacimento nel luogo in cui vive, di visitare una città d’arte o di utilizzare i mezzi pubblici è un diritto e le istituzioni hanno il dovere di renderlo reale.

La commissione europea dal 2010 premia le città dell’Unione che più si sono prodigate per rendere questo possibile, insignendole dell’Access City Award. Questo premio vuole spingere l’implementazione dell’inclusione e dell’uguaglianza, come valori essenziali per tutte le città e i cittadini.

Quest’anno è stata la città svedese di Skelleftea a vincere il premio, cui possono ambire tutte le città con almeno 50.000 abitanti. I parametri esaminati sono resi noti dalla Commissione europea e riguardano sia gli edifici che l’accessibilità ai mezzi pubblici, le informazioni e la comunicazione e i servizi disponibili.

Al secondo posto si è distinta Cordoba, in Spagna, al terzo posto si è posizionata Lubiana, in Slovenia. Nel corso degli anni, dal 2010 ad oggi, solo due città italiane sono presenti tra le menzioni speciali, perché si sono distinte per la loro attività volta ad aumentare l’accessibilità e l’inclusione; stiamo parlando di Alessandria, menzionata nel 2017, e Firenze, che vanta una menzione speciale del 2021, per l’accessibilità agli edifici storici.
Sul sito internet della Comunità europea è disponibile il modulo di adesione alla competizione, che consente alle città premiate non solo un riconoscimento mediatico, ma anche premi in denaro, utilizzabili per migliorare ulteriormente l’accessibilità.

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