Le agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche: la situazione nel 2023

Nel nostro Paese i lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche godono di particolari agevolazioni da diversi anni. È bene precisare che le norme variano periodicamente, quindi è importante conoscere la situazione nel preciso momento in cui si svolgono i lavori. Questo infatti permette di godere delle agevolazioni massime possibili in quella specifica situazione.

Per evitare fraintendimenti è bene sapere che tutti coloro che sono stati dichiarati disabili possono detrarre dall’IRPEF annuale il 36% delle spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’acquisto di ausili tecnologici volti a migliorare la loro autonomia; inoltre varie Regioni offrono contributi economici per lo svolgimento delle opere di cui sopra. Ci sono poi delle agevolazioni che possono essere utilizzate sia da chi ha una disabilità riconosciuta, sia da qualsiasi altro residente o proprietario di casa in Italia.

Le norme aggiornate

La legge 234/2021, introdotta dalla legge di bilancio 2022, prevede una detrazione pari al 75% della spesa sostenuta nell’eliminazione delle barriere architettoniche.

Tale agevolazione è stata poi estesa fino al 31 dicembre 2025 dalla legge n°197 del 2022. Si tratta di un’agevolazione che ha quindi una precisa definizione temporale, non è dato sapere se nel corso del 2024 o del 2025 sarà ulteriormente estesa dal punto di vista temporale o meno.

Ad oggi, quindi, chiunque effettui dei lavori volti a ridurre la presenza di barriere architettoniche all’interno o all’esterno di un edificio può ottenere una detrazione di imposta pari al 75% delle spese sostenute, da suddividere in 5 rate annuali. È previsto, inoltre, un preciso tetto di spesa:

  • -di000 euro nel caso di edifici unifamiliari o di condomini muniti di accessi autonomi dall’esterno per ogni occupante;
  • 000 euro moltiplicati per ogni unità immobiliare negli edifici che contano dalle due alle otto unità immobiliari;
  • 000 euro moltiplicati per unità immobiliare per gli edifici con più di 8 unità immobiliari.

La detrazione viene calcolata sull’IRPEF del proprietario dell’unità immobiliare, o di chi la occupa a qualsiasi titolo, compresi gli usufruttuari.

Come ottenere la detrazione

Ormai da alcuni anni in Italia vengono predisposte normative che offrono agevolazioni sugli interventi edilizi, che devono però avvenire all’interno di un panorama precisamente definito.

Nel caso della detrazione sopra descritta per poterne godere è necessario che i lavori rientrino tra quelli previsti dal decreto n°236 del 1989, che contiene le “prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”.

Tale norma è stata rivista negli anni e oggi sono coinvolti nelle agevolazioni anche sistemi di automazione, così come rampe e piattaforme elevatrici.

In fase di richiesta di preventivo alla ditta che svolgerà i lavori è importante fare presente l’intenzione di richiedere l’agevolazione; questo per poter avere a disposizione tutte le autorizzazioni e la documentazione necessaria. Il pagamento dei lavori deve avvenire tramite bonifico parlante, secondo le regole che coinvolgono tutti i lavori di efficientamento degli edifici. Se i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche si svolgono all’interno delle parti comuni di un condominio è necessario che la maggioranza dei condomini approvi i lavori in fase di assemblea condominiale.

La cessione del credito

I lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche danno quindi diritto a un credito d’imposta, che si può ottenere, come detto, suddividendolo in 5 rate annuali, che devono essere completamente sfruttate nell’annualità corrispondente. Quindi chi ha un reddito medio o basso può trovarsi nella situazione cosiddetta di non capienza fiscale. In sostanza questo avviene quando la rata di credito maturata è superiore alla tassazione da saldare o già saldata su alcune tipologie di reddito.

La normativa prevede in queste situazioni la possibilità di cedere il credito a terze parti. Questo può avvenire cedendo il credito maturato a una banca o a un soggetto altro, oppure ottenendo uno sconto sulla fattura da saldare all’azienda che ha svolto i lavori.

Questo bonus è ottenibile da qualsiasi contribuente, sia esso un disabile o meno; ivi compresi i titolari di partita IVA e le società, per lavori svolti in una qualsiasi tipologia di immobile. Anche chi intende dare in locazione l’immobile in cui si svolgono i lavori può ottenere l’agevolazione.

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