Come la tecnologia eliminerà il gap dell’abilismo

La tecnologia sta andando avanti spedita verso orizzonti fino a qualche tempo fa inimmaginabili. Questo è un vantaggio non solo per l’intera società umana, ma in particolare per coloro che non sono completamente abili sia fisicamente che mentalmente. Per colmare queste lacune, sono stati creati surrogati tecnologici che vanno dagli impianti cocleari fino alle appendici robotiche; la tecnologia è diventata quindi la soluzione per l’abilismo. In che modo?

 

L’abilismo, per chi non lo sapesse, è una condizione che si riferisce ad un gruppo specifico di persone. Mentre le persone “abili” non hanno nessun impedimento fisico o mentale per espletare le normali attività quotidiane, le persone disabili possono invece sperimentare pregiudizi ingiusti dovuti alle loro disabilità. L’abilismo è esattamente questo: non importa la causa, l’incidente o lo stato alla nascita, le persone disabili non meritano di essere maltrattate solo perché sono diverse.

Ecco perché varie aziende hanno creato delle tecnologie atte a colmare questo gap. Vediamone alcune.

Esoscheletri e bionica possono colmare le lacune fisiche

Gli esoscheletri non solo aumenterebbero le capacità fisiche delle persone abili, ma per chi soffre di disabilità motoria sono il futuro. La SuitX ha sviluppato Phoenix, un completo robotizzato indossabile che aumenta i movimenti di chi lo indossa. Ciò significa che può essere utilizzato per una più ampia varietà di disabilità fisiche e per un pubblico più vasto. Ma questo tipo di tecnologia non è l’unica cosa che aiuterebbe a colmare le lacune fisiche. Anche la medicina, per esempio, sta utilizzando la chirurgia per l’inversione dei nervi con la bionica.

Robot, un aiuto per chi soffre di varie malattie

La norvegese No Isolation ha creato il robot AV1 per aiutare i bambini malati a frequentare la scuola e tenere il passo con i loro compagni. Il robot è il primo al mondo di telepresenza ad aiutare i bambini con malattie a rimanere in contatto con i loro coetanei. L’intento è di porre fine alla solitudine.

Stampa 3D a supporto della medicina

La stampa 3D consente la creazione di protesi non solo più facilmente, ma anche in modo più economico. Lo scorso anno dei medici hanno riparato il midollo spinale di una donna con un segmento stampato in 3D. Fu a tutti gli effetti l’impianto in titanio più lungo del mondo, circa 14 cm.

Le auto a guida autonoma

Molte aziende si sono lanciate nel mercato delle automobili autonome: da Google a Nvidia fino alla Volkswagen, le auto senza conducente possono aiutare le persone abili e disabili allo stesso modo. Ma c’è un altro tipo di auto in fase di sviluppo: quello per non vedenti.

L’ingegnere Dennis Hong sta lavorando su un’auto del genere. Il mezzo funziona utilizzando diversi sistemi di computer integrati con sensori e telecamere. In questo modo, il veicolo può fornire input sensoriali che una persona cieca può interpretare, come le vibrazioni. Certo, le applicazioni pratiche di questo metodo sono tutt’altro che pronte per essere utilizzate. Ma la ricerca coinvolta è entusiasmante e più funzioni di sicurezza sulle auto non sono una cattiva cosa. Ridurre le possibilità di un incidente e contribuire a colmare il divario dell’abilismo sarebbe una vittoria.

In conclusione, il progresso costante della tecnologia potrà colmare il divario che c’è tra abilità e abilismo; esoscheletri, parti del corpo stampate in 3D e auto per non vedenti sembrano essere solo l’inizio degli sviluppi che vedremo nei prossimi anni.

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