Nel 2018, le persone disabili in Europa erano circa 140 milioni: 76 milioni le donne e 63 milioni gli uomini. Purtroppo, oltre alla condizione di disabilità, le donne devono sopportare anche una certa emarginazione economica rispetto agli uomini disabili e alle donne che non lo sono. Nel 2017, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha manifestato non poche preoccupazioni in merito all’assenza di misure e dati disponibili sull’impatto di questa discriminazione multipla.
Secondo un’analisi approfondita, che copre l’arco temporale tra il 2009 e il 2014, le donne disabili sono economicamente più emarginate. Ma l’allarme maggiore nasce dall’allargamento della disparità tra donne con disabilità e il resto dei gruppi sociali. Nel periodo che va da giugno 2009 a marzo 2011, gli uomini disabili e non e le donne non disabili avevano un reddito familiare netto più elevato rispetto alle donne disabili: il 7% in più nel caso degli uomini disabili, il 94% in più per le donne non disabili e il 103% in più per gli uomini non disabili. Invece, nel periodo che va da ottobre 2012 a settembre 2014, le differenze hanno raggiunto rispettivamente l’8%, il 99% e il 114%.
Questa analisi multivariata dimostra che, anche dopo che le donne disabili si sono adattate a fattori come l’istruzione, lo stato civile, l’età, lo stato occupazionale e la struttura familiare, la loro situazione economica era peggiore rispetto agli altri gruppi, anche di fronte a background demografici molto simili.
Tuttavia, la differenza tra donne e uomini con disabilità non era statisticamente significativa, il che implica che la differenza di genere nella popolazione disabile è scomparsa una volta presi in considerazione altri fattori demografici. Inoltre, è stato scoperto che i crescenti divari economici tra le donne disabili e il resto dei gruppi non erano più statisticamente significativi dopo essersi adeguati ad altri fattori demografici. Questo risultato indica che i divari crescenti tra le donne disabili e il resto dei gruppi possono essere dovuti alle crescenti differenze nelle variabili di controllo come lo stato del lavoro, che ha avuto significativi effetti di moderazione.
In effetti, il tasso di partecipazione all’occupazione delle donne disabili è calato maggiormente nel corso degli anni, il che è di per sé preoccupante e potrebbe aver contribuito ad aumentare le lacune economiche tra le donne disabili e il resto.
In sintesi, i recenti tagli ed i cambiamenti della politica sulla disabilità di vari governi hanno aggravato le difficoltà economiche delle persone disabili. Oltre all’aumento delle difficoltà economiche, la disparità tra donne con disabilità e il resto della popolazione si è ampliata nel quadro della riforma del Welfare. Le prove dimostrano che la disparità si è intensificata tra il 2009 e il 2014 e, anche se in alcune zone il benessere economico delle donne disabili (ovvero reddito familiare, pagamenti dei prestiti finanziari, ecc.) è migliorato, sono aumentati gli spazi tra le loro e gli altri gruppi.