Agevolazioni per disabili nel 2023

Sono numerose le agevolazioni per i soggetti disabili già disponibili da diversi anni, subendo anche, come nel caso delle ristrutturazioni degli immobili, diverse modifiche nel tempo. Chi desidera approfittare di tali agevolazioni dovrebbe, infatti, verificare con attenzione quali siano disponibili nel momento in cui fa richiesta, le modalità di fruizione e gli obblighi di legge che è necessario seguire per poter godere delle stesse. In caso contrario si rischia di perdere l’agevolazione, in parte o completamente.

I bonus disponibili da tempo

Tra i bonus che da tanto tempo sono disponibili per le persone con disabilità troviamo quelli che riguardano l’acquisto e l’utilizzo di un veicolo. L’acquisto di un’auto che viene utilizzata in modo esclusivo dal disabile, o da un caregiver che trasporta il disabile, o prevalentemente per tale uso, gode di una agevolazione pari al 19% della spesa sostenuta, fino a un massimo che supera di poco i 18.000 euro. La somma agevolata viene detratta dall’IRPEF, in una singola rata annuale o in 4 rate. In caso di decesso del disabile le rate residue possono essere ottenute dagli eredi, in una singola soluzione. Le agevolazioni per l’acquisto e l’uso di un veicolo riguardano anche il bollo, che per alcune categorie di disabili è azzerato. Inoltre l’Iva sui veicoli è ridotta al 4%. La detrazione IRPEF del 19% della spesa sostenuta si ottiene anche per le eventuali modifiche effettuate sul veicolo e sulle riparazioni che riguardano la manutenzione straordinaria effettuate nel corso degli anni. Oltre al tetto di spesa è importante notare che non è possibile ottenere nuovamente l’agevolazione per l’acquisto di un nuovo veicolo per 4 anni, a meno che il precedente non sia stato radiato dal PRA. È importante notare anche che i veicoli soggetti a detrazione non possono superare specifiche cilindrate e non possono avere una potenza maggiore ai 150 kW se munite di motore elettrico.

Altri bonus

Esistono poi altre tipologie di bonus, sempre presenti da vari anni, che permettono ai soggetti disabili di detrarre il 19% delle spese sostenute. Lo si può fare per tutte le spese sanitarie sostenute nel corso dell’anno, per qualsiasi tipo di farmaco, terapia o prestazione in ambito sanitario. Sono comprese in tale detrazioni prestazioni da parte di pedagogisti, psicologi e personale sanitario di qualsiasi genere. Ad esempio le sedute di ippoterapia o musicoterapia possono essere considerate in fase di dichiarazione dei redditi, a patto che il medico curante abbia prescritto tali terapie al disabile come comprese nella cura della persona affetta da disabilità.

Si può detrarre dall’IRPEF anche il 19% delle spese sostenute per l’acquisto di ausili per il disabile. L’ambito di tale detrazione è decisamente ampio perché comprende strumenti quali sedie a rotelle, protesi di varia natura e tipologia, ausili per la comunicazione, dispositivi meccanici, elettronici o informatici che permettano al disabile di migliorare le sue abilità sociali e l’autonomia.

A chi sono rivolte

Le agevolazioni sopra riportate sono rivolte a coloro che sono in possesso di una dichiarazione di invalidità o di handicap, stilata dal medico curante e verificata presso un’apposita commissione medica. Non è quindi sufficiente recarsi dal rivenditore e autocertificare la presenza della propria disabilità. È quindi prima di tutto necessario seguire l’iter burocratico necessario per ottenere l’attestazione della propria invalidità; solo in seguito si potranno ottenere le agevolazioni, la cui fruizione è in alcuni casi correlata alla tipologia di disabilità che si presenta.

Per quanto riguarda i soggetti affetti da cecità la normativa n°138 del 2001 precisa le diverse categorie di disabilità, così come accade per la legge n°381 del 1970 e a seguire la circolare n°3/E del marzo 2016 dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda i sordi. Per tutte le altre disabilità è il verbale dell’ATS a precisare la tipologia di problematica e le possibilità di ottenere o meno le agevolazioni.

Bonus barriere architettoniche

Nel corso del 2022 è stato istituito il bonus barriere architettoniche, in seguito riconfermato per il 2023 e fino al 31 dicembre 2025. Mentre gli altri bonus sono riservati solo ai soggetti disabili, o a coloro che se ne prendono cura, questo è rivolto a tutti i residenti in Italia, compresi i professionisti e i soggetti che hanno partita IVA, anche nel caso di edifici strumentali alla loro professione.

Si tratta di un bonus particolarmente “ghiotto” perché consente di detrarre dall’IRPEF il 75% delle spese sostenute per la rimozione delle barriere architettoniche da un edificio, sia esso a uso di un disabile o meno. La somma può essere detratta in 5 rate annuali dall’IRPEF o dall’IRES.

Nel caso di soggetti incapienti, o che desiderano ottenere l’agevolazione in tempi più stretti, è possibile sia richiedere lo sconto in fattura che la cessione del credito. In sostanza il soggetto che salda il conto dei lavori svolti può chiedere al fornitore di anticipare il credito di imposta, direttamente nella fattura presentata per i lavori stessi. Oppure è possibile cedere il credito di imposta ad altro soggetto, come ad esempio una Banca o un professionista.

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