Accompagnamento anziani INPS: requisiti, domanda e importi

L’accompagnamento per anziani è un sostegno economico dell’INPS pensato per chi non riesce più a gestire, in autonomia, le normali attività della giornata e ha bisogno di un aiuto costante. L’indennità serve ad alleggerire il peso dell’assistenza quotidiana e a garantire un supporto più stabile. Nel 2025 l’importo supera i 530 euro mensili e, seguendo gli adeguamenti degli ultimi anni, potrebbe aumentare leggermente anche nel 2026.

accompagnamento inps anziani

Cos’è l’indennità di accompagnamento per anziani e a chi spetta

L’indennità di accompagnamento è pensata per gli anziani che non riescono più a svolgere da soli le attività essenziali come muoversi in casa senza rischi, curare l’igiene personale, preparare un pasto, seguire le terapie o orientarsi negli spazi in modo sicuro. È uno strumento destinato a chi ha bisogno di una presenza costante in casa.

Non ci sono limiti economici per ottenerlo, non servono soglie ISEE, non conta il patrimonio e non cambia nulla se l’anziano percepisce già una pensione. La valutazione è quasi tutta centrata sulla condizione sanitaria e sulla capacità, o impossibilità, di gestire la propria giornata in autonomia.

La commissione medico-legale dell’INPS osserva la documentazione, ma guarda soprattutto al come la persona vive. Due anziani con diagnosi simili possono avere livelli di autonomia molto differenti: uno può ancora cavarsela con qualche aiuto, l’altro può non riuscire a restare solo nemmeno per poco tempo. È sono proprio queste differenze a determinare il riconoscimento dell’accompagnamento.

Le situazioni più frequenti riguardano progressivi cali di autonomia: difficoltà motorie importanti, malattie croniche che riducono la capacità di movimento, disturbi cognitivi che rendono necessari controllo e supervisione.

Nel caso delle demenze, ad esempio, la perdita di autosufficienza avanza a piccoli passi, prima qualche disattenzione, poi difficoltà a seguire le terapie, infine la necessità di avere sempre qualcuno vicino. L’indennità nasce proprio per offrire un sostegno in queste fasi, in cui organizzare l’assistenza quotidiana diventa complesso e spesso oneroso.

Requisiti per l’indennità di accompagnamento: cosa verifica l’INPS?

L’accompagnamento spetta solo quando la persona si trova in una condizione di non autosufficienza tale da richiedere una presenza frequente o continua. Il requisito fondamentale è l’impossibilità di camminare da soli oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani senza assistenza. La valutazione non si limita alla diagnosi indicata nei referti, ciò che interessa è la capacità dell’anziano di gestire la propria giornata in sicurezza.

Oltre ai requisiti sanitari, sono necessari:

  • residenza stabile in Italia, con iscrizione anagrafica regolare;
  • documentazione medica aggiornata che permetta alla commissione di ricostruire il quadro clinico;
  • assenza di ricovero permanente a carico dello Stato (le degenze brevi non influiscono).

Molte famiglie iniziano a valutare l’accompagnamento quando l’anziano non riesce più a svolgere le azioni elementari senza aiuto. Una persona che perde l’equilibrio facilmente, che dimentica il gas acceso o non riconosce più gli ambienti può trovarsi in una condizione di fragilità che giustifica la richiesta.

Situazioni che spesso portano al riconoscimento dell’accompagnamento:

  • difficoltà nell’alzarsi, sedersi o camminare senza sostegno;
  • necessità di aiuto nelle attività quotidiane come lavarsi, vestirsi, preparare pasti o assumere terapie;
  • deficit cognitivi che espongono a rischio di incidenti o disorientamento.

Come fare domanda di accompagnamento per anziani all’INPS?

La domanda di accompagnamento inizia dal medico di base, che compila un certificato telematico con diagnosi, storia clinica e motivazioni che giustificano la non autosufficienza. Questo certificato genera un codice che servirà per presentare la richiesta all’INPS. La procedura può essere svolta direttamente online oppure tramite patronato, che spesso rappresenta la scelta più semplice per evitare errori.

Una volta inviata, l’INPS convoca l’anziano per una visita medico-legale. Durante questo colloquio la commissione valuta l’impatto della malattia sulla vita quotidiana e verifica la documentazione presentata. Per avere una valutazione completa bisogna portare referti recenti, terapie in corso, eventuali lettere di dimissione e altri documenti clinici.

Se la commissione riconosce la non autosufficienza, l’assegno decorre dal mese successivo alla presentazione della domanda. In alcuni casi, soprattutto quando la documentazione è molto chiara, la valutazione può essere rapida; in altri, la commissione può richiedere integrazioni.

Ecco cosa serve per la domanda INPS di accompagnamento per anziani:

  • certificato medico introduttivo del medico di base;
  • invio della domanda tramite portale INPS o patronato;
  • visita della commissione medico-legale e verifica della documentazione.

Importo dell’accompagnamento anziani: cifre 2025 e possibili valori 2026

Per il 2025 l’indennità di accompagnamento è pari a:

  • € 531,76 al mese, erogati per 12 mensilità.

È una cifra stabilita annualmente e aggiornata con gli adeguamenti al costo della vita. Non è soggetta a IRPEF e non richiede la presentazione dell’ISEE. La prestazione continua finché permangono le condizioni di non autosufficienza; in alcuni casi l’INPS può programmare visite di revisione.

Possibili importi 2026

La variazione annua segue l’adeguamento ISTAT, che negli ultimi anni si è mantenuto tra l’1,5% e il 2,5%. Se l’indice dovesse rimanere su valori simili, l’indennità nel 2026 potrebbe oscillare:

  • tra € 540 e € 545 al mese.

Si tratta di una stima ragionevole, utile per programmare le spese familiari, anche se l’importo definitivo verrà fissato solo con la circolare di fine anno.

L’indennità è compatibile con altre prestazioni come pensione di vecchiaia, reversibilità o invalidità civile. Può essere utilizzata per coprire parte del costo della badante o di servizi domiciliari, oppure per alleggerire le spese che ricadono sui familiari.

Quando conviene richiedere l’accompagnamento anziani

Conviene avviare la procedura quando la perdita di autonomia è chiara e stabile. Non serve attendere un peggioramento marcato, spesso è il cambiamento nelle abitudini a suggerire che la situazione è diversa rispetto al passato. Se l’anziano non può restare solo per via di cadute frequenti, difficoltà a seguire le terapie o disattenzioni che possono diventare pericolose, l’accompagnamento è uno strumento utile per mettere ordine e ottenere supporto.

L’indennità serve anche per sostenere chi si occupa dell’anziano, perché l’assistenza quotidiana richiede tempo, energia e spesso costi aggiuntivi. Quando la famiglia deve riorganizzare orari di lavoro, assumere una badante o garantire una presenza costante, questo contributo aiuta a mantenere un equilibrio più sostenibile.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi