L’inclusione della disabilità è “un buon affare” per molte aziende

lavoro disabili

All’incontro annuale del World Economic Forum, in base a quanto concordato in un panel sul business case per l’inclusione della disabilità, è nell’interesse di aziende e leader sostenere e alimentare i talenti delle persone disabili. Sono necessari maggiori investimenti per l’inclusione della disabilità come parte del valore di un’impresa e la creazione di un nuovo standard globale per l’uguaglianza dei disabili sul luogo di lavoro.

Le persone disabili nel mondo sono circa 1.3 miliardi, in pratica una su sette nella popolazione globale. Circa l’80% diventa disabile tra i 18 ed i 64 anni ed ha il 50% di probabilità in meno di avere un lavoro. Caroline Casey, fondatrice della società di inclusione aziendale Binc, ha affermato: “Le persone disabili sono il gruppo più emarginato al mondo. In base a quanto hanno accertato numerosi studi, l’inclusione della disabilità sul posto di lavoro comporta maggiori entrate, reddito netto e margini di profitto, mentre il costo dell’esclusione della disabilità nei paesi dell’OCSE è stimato al 7%”.

Tra i disabili attualmente esclusi dal mondo del lavoro, potrebbero nascondersi dei talenti unici in grado di offrire un enorme apporto in termini di risorse mentali e di vantaggi finanziari. Paul Polman, Amministratore delegato di Unilever, ha dichiarato: “Un mondo senza inclusione significa perdita di umanità. Le persone disabili sono essere umani, e chiunque di noi potrebbe diventare disabile in futuro”. Attualmente, Polman gestisce una fondazione per non vedenti.

Dal punto di vista aziendale, in motivi per assicurare uguaglianza sono tanti. “Abbiamo bisogno di talento, il che significa che dobbiamo prendere sul serio la diversità e l’inclusione, e la disabilità gioca un ruolo enorme in questo”, ha osservato Duncan Tait, Presidente e Amministratore delegato per l’Europa, il Medio Oriente, l’India e l’Africa per conto di Fujitsu. “Fare il primo passo. Fare in modo che i leader siano fiduciosi nella disabilità, creare una rete e ottenere un obiettivo”.

In tutto questo, i media potrebbero assumere un ruolo importante nella sensibilizzazione. “Possiamo fare un lavoro migliore”, ha dichiarato Peter T. Grauer, presidente di Bloomberg. “Possiamo sfruttare le nostre piattaforme in modo molto più efficace”. Sfruttando la pubblicità e i media per raccontare storie positive di disabilità, le aziende possono mostrare le possibilità e le potenzialità di queste persone straordinarie.

Polman ha lanciato una provocazione: “Se le persone non riescono a vedere oltre una disabilità, allora sono cieche, se non riescono a sentire le loro grida per ottenere l’inclusione, allora sono sordi e se non difendono i loro diritti, allora sono zoppi”.

L’incontro annuale del World Economic Forum riunisce oltre 3.000 leader mondiali della politica, governo, società civile, mondo accademico, arte e cultura, oltre che dei media. Sotto il tema “Globalizzazione 4.0: plasmare un’architettura globale nell’era della quarta rivoluzione industriale”, i partecipanti si sono concentrati su nuovi modelli per la costruzione di società sostenibili e inclusive in un mondo plurilaterale.

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