Assegno di inclusione: cos’è, quali sono i requisiti e come farne richiesta

L’assegno di inclusione (ADI) è una misura che fornisce un sostegno economico ai nuclei familiari che si trovano in condizioni di svantaggio economico e sociale. È stato introdotto in sostituzione al Reddito di Cittadinanza e promuove l’inclusione sociale e lavorativa dei beneficiari.

assegno di inclusione

Entrerà in vigore il 1 gennaio 2024 e potrà essere richiesto soltanto dalle persone che risponderanno ad alcuni requisiti. Si tratta di un nuovo strumento pensato per dare sostegno a chi ha un reddito basso e sta vivendo un periodo di difficoltà. Vediamo come funziona.

I requisiti di accesso l’assegno di inclusione

Come anticipato, per poter accedere all’assegno di inclusione, è necessario soddisfare determinati requisiti. Nello specifico:

  • Il richiedente deve essere cittadino dell’Unione Europea, cittadino di Paesi terzi con un permesso di soggiorno nell’Unione Europea, titolare dello status di protezione internazionale o cittadino italiano.
  • È necessario avere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 9.360 euro annui e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro, moltiplicato per il parametro specifico della scala di equivalenza.
  • La casa di abitazione non viene considerata nel calcolo del patrimonio immobiliare. Il resto del patrimonio immobiliare del nucleo familiare non può superare i 30.000 euro ai fini ISEE.
  • Il patrimonio mobiliare, definito ai fini ISEE, non deve superare la soglia di 6.000 euro. Questa soglia aumenta di 2.000 euro per ciascun componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro.
  • I membri del nucleo familiare non devono essere proprietari di veicoli con una cilindrata oltre i 1600 cc o di motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei 36 mesi precedenti. In aggiunta, non devono detenere possesso di imbarcazioni da diporto, navi o aeromobili di qualsiasi tipo.
  • Le persone coinvolte non devono essere soggette a provvedimenti precauzionali, non devono trovarsi in stato di disoccupazione a causa di dimissioni volontarie e non devono abitare in istituti completamente finanziati dal settore pubblico.

Come fare richiesta per il nuovo assegno di inclusione

Per ottenere l’assegno, il cittadino deve iscriversi al SIISL, un sistema informativo che raccoglie i dati dei beneficiari dell’ADI e facilita la loro inclusione nel mondo del lavoro.

Il richiedente è tenuto a firmare il PAD, un accordo che consente la trasmissione dei propri dati ai Centri per l’Impiego, alle Agenzie per il lavoro e agli Enti autorizzati all’intermediazione, facilitando così l’integrazione del richiedente nel mondo del lavoro. Dopo l’iscrizione al SIISL e la firma del PAD, è possibile procedere con la richiesta.

Le modalità di presentazione variano in base alle indicazioni dell’INPS e possono avvenire tramite il sito web dell’INPS, i patronati o i Caf.  L’INPS valuterà la domanda per determinare l’ammissibilità al beneficio, pertanto è essenziale fornire tutte le informazioni richieste in modo accurato per evitare ritardi nella valutazione.

Assegno di inclusione: durata e importo

Una volta accettata, l’assegno di inclusione verrà erogato mensilmente per un massimo di 18 mesi, con la possibilità di richiederne il rinnovo per ulteriori 12 mesi previa verifica dei requisiti. L’importo varia in base alla situazione del richiedente.

È possibile ottenere un integrazione del reddito familiare fino a 6.000 euro annui o 7.560 euro, se il nucleo familiare è composto solo da persone con età pari o superiore a 67 anni e/o con familiari con disabilità grave o non autosufficienti.

L’importo può anche essere incrementato in base al numero di componenti e alle necessità abitative.

Quali sono gli obblighi da parte dei beneficiari?

I beneficiari dell’assegno di inclusione sono tenuti a osservare specifici obblighi. La sottoscrizione del PAD implica l’adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa.

Inoltre, è essenziale partecipare al primo incontro con i servizi sociali entro 120 giorni dall’inizio della misura e successivamente, nei 90 giorni seguenti, aggiornare regolarmente la propria situazione.

Sono esonerati dall’obbligo di seguire il percorso:

  • Persone con età superiore ai 60 anni;
  • Persone con disabilità;
  • Genitori con figli di età inferiore a 3 anni;
  • Genitori con tre o più figli a carico;
  • Donne vittime di violenza di genere coinvolte in percorsi speciali di protezione.

Chi non rientra tra queste categorie e non osserva tali obblighi, perde l’assegno di inclusione e non potrà più farne richiesta.

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