DSA negli adulti: cosa sono e come vengono diagnosticati

Secondo il DSM-5-TR (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), i DSA rientrano nella categoria del Disturbo Specifico dell’Apprendimento e comprendono profili con compromissione della lettura (dislessia), dell’espressione scritta (disortografia e disgrafia) e del calcolo (discalculia).

dsa negli adulti diagnosi

I disturbi specifici dell’apprendimento non riguardano solo l’infanzia, in molti casi accompagnano la persona per tutta la vita e vengono riconosciuti solo in età adulta, spesso dopo anni di difficoltà interpretate in modo errato. Parlare di DSA negli adulti vuol dire affrontare un tema che diversi aspetti come studio, lavoro, concorsi pubblici e, più in generale, il rapporto con le richieste cognitive quotidiane.

Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia non compaiono improvvisamente, sono condizioni presenti fin dall’infanzia, ma che possono restare invisibili a lungo, soprattutto quando il contesto consente di compensare. Il riconoscimento arriva spesso in momenti di transizione, quando aumentano le richieste di lettura, scrittura veloce, gestione del tempo o calcolo.

DSA in età adulta e difficoltà di apprendimento

Uno degli aspetti più delicati riguarda la distinzione tra un disturbo specifico dell’apprendimento e una difficoltà generica. Stress, affaticamento, ansia o carichi di lavoro elevati possono incidere sulle prestazioni di chiunque. Nei DSA, però, la difficoltà ha caratteristiche diverse perché è stabile nel tempo, riguarda abilità specifiche e non dipende dal livello di istruzione o dall’impegno.

Molti adulti arrivano alla valutazione dopo aver sviluppato strategie personali molto efficaci, spesso a costo di un forte dispendio di energie. Questo rende il quadro meno evidente rispetto all’età scolare. Non è raro che la persona abbia avuto un percorso di studi regolare o una carriera professionale soddisfacente, pur vivendo una costante sensazione di fatica o di lentezza rispetto agli altri.

Diagnosi DSA negli adulti: cosa comporta?

La diagnosi DSA negli adulti non si basa su test rapidi o strumenti di autovalutazione, ma è un percorso clinico articolato che tiene insieme prestazioni attuali, storia scolastica e modalità di funzionamento consolidate nel tempo.

La valutazione prevede normalmente un colloquio approfondito, utile a ricostruire il percorso formativo e professionale, e test standardizzati adattati all’età adulta. Nei maggiorenni la diagnosi richiede particolare attenzione, perché le strategie compensative possono mascherare alcune fragilità.

Il valore della diagnosi è prima di tutto conoscitivo, consente di leggere in modo più accurato il proprio modo di apprendere e di lavorare, evitando interpretazioni legate alla mancanza di capacità o di impegno.

Certificazione DSA adulti: ambiti di utilizzo e limiti

La diagnosi ha valore clinico, mentre la certificazione è il documento che può essere utilizzato in contesti regolamentati. È richiesta soprattutto in ambito universitario, nei concorsi pubblici e in alcuni percorsi di formazione strutturata.

La certificazione deve rispettare criteri precisi ed essere rilasciata da professionisti o strutture accreditate. Non tutte le valutazioni cliniche sono automaticamente valide ai fini amministrativi, ed è questo uno degli aspetti che genera maggiore confusione.

Nel contesto lavorativo privato, la certificazione non comporta obblighi automatici, ma può favorire un confronto più consapevole sull’organizzazione delle attività e sull’uso di strumenti adeguati.

Come si manifestano i DSA negli adulti?

Negli adulti la dislessia non si presenta necessariamente con errori evidenti, ma più spesso si nota una lettura lenta, poco automatizzata, con difficoltà a mantenere la concentrazione su testi complessi. La comprensione del testo può essere buona, ma richiede tempo e un elevato dispendio di energie.

La disgrafia riguarda soprattutto la scrittura manuale, che può risultare poco fluida o faticosa. La disortografia si manifesta con errori persistenti anche in parole conosciute, mentre la discalculia può incidere sulla gestione dei numeri nella vita quotidiana, nei calcoli mentali o nelle stime.

In molti casi i disturbi non si presentano in modo isolato e possono convivere con altre difficoltà, come problematiche attentive o ansia legata alla prestazione.

Università, concorsi e lavoro: cosa cambia con una diagnosi?

In ambito universitario, la diagnosi e la certificazione consentono di accedere a misure previste dalla normativa, come tempi aggiuntivi o strumenti compensativi. Le modalità applicative variano in base ai regolamenti dei singoli atenei.

Per i concorsi pubblici, negli ultimi anni sono state introdotte disposizioni che permettono di sostenere le prove in condizioni che tengano conto dei DSA, evitando che la valutazione sia influenzata da fattori non pertinenti alle competenze richieste.

Nel mondo del lavoro, , invece, non esiste un sistema uniforme di tutele, ma cresce l’attenzione verso l’adattamento delle modalità operative alle caratteristiche individuali, soprattutto nei contesti più strutturati.

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