Mappa tattile per non vedenti: cos’è, a cosa serve e dove si usa

Le persone con disabilità visiva possono utilizzare la mappa tattile per leggere e interpretare lo spazio attraverso il tatto, un modo per mantenere la propria autonomia all’interno di un determinato ambiente.

mappa tattile

Non è però una semplice mappa in rilievo, ma uno strumento che deve essere capace di comunicare le informazioni in modo chiaro, accessibile e coerente con la percezione sensoriale di chi la utilizza.

Oggi la troviamo in molti contesti, ad esempio, nelle stazioni ferroviarie, nei musei, nei percorsi pubblici e in alcune scuole. Ma non è ancora abbastanza diffusa, e spesso viene realizzata senza tener conto delle reali esigenze di chi la deve leggere con le dita.

La mappa tattile, se ben progettata, permette a una persona non vedente di farsi un’idea precisa di dove si trova, dove può andare e quali ostacoli o punti di riferimento sono presenti nello spazio circostante, e il tutto senza bisogno di assistenza esterna.

Il principio è semplice, ovvero, trasformare un’informazione visiva in una rappresentazione percepibile al tatto.

Perché la mappa tattile è indispensabile per chi non vede

Per una persona con disabilità visiva, una mappa tattile è un mezzo per muoversi in modo autonomo, decidere con consapevolezza, e soprattutto non dover dipendere sempre da qualcun altro per trovare un percorso, un’uscita, un punto d’orientamento.

La differenza si sente in ogni situazione, in una stazione affollata, dove il rumore copre tutto e le voci si perdono; in un museo, dove ogni sala ha un suo ingresso, ma non sempre è chiaro dove iniziare; perfino in una scuola o in una biblioteca, dove corridoi simili si susseguono senza punti di riferimento precisi.

La mappa tattile permette a una persona non vedente di farsi una rappresentazione mentale degli spazi, allo stesso modo di chi può usare la vista. Toccare con le dita un percorso, riconoscere la forma di una piazza, sentire la direzione di un corridoio, sono tutte azioni che restituiscono orientamento e fiducia.

Ed è per questo che serve progettarle con attenzione, non possono essere approssimative o solo decorative. Una mappa tattile, se fatta bene, fa la differenza tra l’essere accompagnati e l’essere indipendenti e per chi vive ogni giorno con una disabilità visiva, questo significa dignità, possibilità, libertà.

Dove si usano oggi le mappe tattili e come vengono realizzate

Le mappe tattili trovano applicazione in tantissimi ambiti, e stanno lentamente diventando un riferimento anche fuori dai contesti specializzati. Le più diffuse sono quelle presenti negli spazi pubblici: all’ingresso di una stazione, all’entrata di un museo o lungo un percorso pedonale. In questi casi, la mappa aiuta a comprendere la distribuzione dell’ambiente, la posizione dei servizi principali, le uscite, i percorsi accessibili.

Ma ci sono anche mappe tattili create per l’ambito educativo: alcune scuole primarie, in presenza di studenti ipovedenti o ciechi, adottano supporti tattili per insegnare la geografia o la struttura di edifici scolastici. In certi casi vengono usate anche per spiegare concetti scientifici o artistici, sfruttando il tatto come canale didattico.

La realizzazione di una mappa tattile parte da un’analisi dello spazio. Si identifica ciò che è utile rappresentare, si definisce la scala adatta e si traduce l’ambiente in elementi tattili: muri, aperture, direzioni, zone di sosta.

Il tutto viene poi riportato su materiali resistenti al tempo e all’usura, spesso tramite incisione laser, termoformatura o stampa 3D. Alcune mappe sono integrate con componenti audio o codici QR per fornire informazioni aggiuntive, ma l’efficacia vera resta nella lettura tattile.

In contesti museali o culturali, le mappe tattili sono accompagnate da riproduzioni tridimensionali di opere o spazi e questo consente un’esperienza più completa, dove la persona non si limita a orientarsi, ma può anche esplorare il contenuto del luogo in cui si trova.

 

FAQ – Domande frequenti su mappe tattili

A cosa serve una mappa tattile?
Serve a consentire a una persona cieca o ipovedente di orientarsi nello spazio usando il tatto. È una rappresentazione fisica che sostituisce quella visiva.

Chi realizza mappe tattili professionali?
Esistono studi e aziende specializzate, spesso in collaborazione con enti pubblici, università o fondazioni che si occupano di accessibilità.

Si può fare anche una mappa tattile “fai da te”?
Per usi domestici o scolastici, è possibile crearne una in modo artigianale. Ma per ambienti pubblici servono standard precisi e materiali durevoli.

Tutte le mappe tattili sono anche in Braille?
Dovrebbero esserlo, ma non sempre succede, l’inclusione del Braille è fondamentale per l’autonomia completa.

Dove trovo esempi reali di mappe tattili in Italia?
Le trovi in molte stazioni ferroviarie, musei civici, poli culturali e in alcune scuole con progetti di inclusione attiva.

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