Sulla base delle direttive dell’Unione Europea, l’accessibilità sta guadagnando sempre più attenzione. Di conseguenza, è diventato evidente agli esperti europei che le persone con disabilità non costituiscono un gruppo omogeneo, ma sono un gruppo eterogeneo composto da individui con caratteristiche speciali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite (OMS), i membri della società disabile patiscono la scarsa accessibilità molto più di quanto si pensasse. Attualmente, il 15% della popolazione mondiale ha una disabilità; in termini numerici, circa un miliardo di persone.
In molti casi, le disabilità non sono immediatamente evidenti. Oltre a quelle con mobilità ridotta, disabilità visive, disturbi dell’udito, disturbi dello sviluppo, disabilità mentali, problemi di apprendimento e problemi di salute in corso, sono comprese anche persone che hanno arti artificiali, allergie o altre sensibilità, disabilità invisibili, problemi sociali, persone che sono socialmente vulnerabili, genitori single e anziani.
Per chiarire la situazione, è imperativo capire che, da un punto di vista medico, vengono distinte le disabilità congenite da quelle acquisite. Possono manifestarsi bisogni e approcci diversi nel processo di accessibilità tra gruppi di persone che vivono con i due diversi tipi di disabilità. Per le persone con disabilità acquisite, una comunicazione sociale bidirezionale flessibile può essere stabilita con un atteggiamento positivo. È tuttavia essenziale per il personale che lavora con gruppi con disabilità congenite o acquisite ottenere le qualifiche professionali appropriate, poiché la maggior parte delle situazioni richiederà soluzioni uniche per migliorare la qualità della vita.
Al fine di sostenere la qualità dell’accessibilità europea, gli esperti dell’UE si impegnano a rendere accessibili sia i sistemi informativi che l’ambiente fisico. Attraverso lo sviluppo di questi sistemi, essi attribuiscono importanza non solo ai segnali e alla standardizzazione uniforme dei pittogrammi, ma anche alle tecnologie di comunicazione digitale e informativa, come l’armonizzazione di applicazioni mobili, aiuti visivi, caratteri e colori, che rispettano pienamente gli standard di comunicazione globale. L’infrastruttura presente nell’ambiente fisico nel processo di accessibilità non dispone delle stesse risorse normalmente indirizzate alla maggioranza della società.
C’è un diverso atteggiamento in tutti gli stati membri dell’Unione Europea riguardo agli stereotipi delle persone che vivono con disabilità. Un ambiente accessibile significa molto più della sua manifestazione visibile. La condizione di accessibilità indica l’accessibilità degli strumenti disponibili a livello locale, l’identificazione dell’applicazione e della sicurezza, che punta al di là di un utilizzo semplificato dell’ambiente. Inoltre, l’uso di infrastrutture di trasporto accessibili non significa solo l’uso di un dispositivo ausiliario, ma l’esistenza di un aiuto in una struttura, se nessuno accompagna la persona disabile.
La società deve capire che le persone con disabilità vorrebbero cambiare gli stereotipi esistenti e ottenere un cambiamento sociale nell’approccio attraverso attività integrate. La politica di coesione dell’Unione europea condivide prevalentemente queste ambizioni.