La settimana scorsa si è svolto a Barcellona il 31esimo Congresso del Comitato Europeo per la Terapia e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla nell’ambito del quale si è fatto il punto sulla malattia e sui possibili trattamenti che possono essere presi in considerazione. Sotto questo punto di vista arriva una notizia incoraggiante, perchè sembra proprio che stia per entrare in pista una nuova terapia utile per trattare una forma della Sclerosi Multipla.
Più nello specifico la notizia riguarda coloro i quali soffrono della forma primariamente progressiva della malattia (quella sostanzialmente più grave, che tende a peggiorare inesorabilmente fino a trasformarsi in una disabilità davvero molto seria). Per questa forma di SM, tra l’altro, non esistono ancora dei farmaci che siano stati approvati da parte degli enti preposti!
Ma come accenavamo, dei risultati da tenere sotto controllo sono arrivati dallo studio del farmaco Ocrelizumab che ha coinvolto 732 pazienti affetti da sclerosi multipla primariamente progressiva. Ocrelizumab è in parole povere un anticorpo monoclonale che è stato elaborato per colpire con precisione quelle cellule immunitarie che si ritiene siano fondamentali nell’insorgenza della malattia: lo studio condotto ha mostrato che il farmaco, proprio in forza di questa sua capacità, sarebbe in grado di ridurre in maniera a dir poco significativa la progressione della disabilità clinica e delle lesioni che interessano il cervello.
Il trattamento con Ocrelizumab unito alla riabilitazione che come sappiamo svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della persona affetta dalla malattia, può dar luogo a risultati molto importanti. Per questo motivo i team di ricerca si propongono di continuare ad approfondire questo discorso, che se porterà effettivamente ai risultati che tutti noi speriamo, potrebbe infondere luce nuova nell’ambito della sclerosi multipla e delle sue declinazioni più gravi.