Essere un malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) non deve necessariamente significare essere invisibile. I diritti fondamentali delle persone affette da questa malattia devono continuare ad essere garantiti per permettere che vengano rispettati i principi di uguaglianza, di dignità e di libertà dell’essere umano. Indipendentemente dalle condizioni di salute.
Si stima che oggi la SLA colpisca 6mila individui in Italia e 420mila in tutto il resto del mondo, per cui oltre a un discorso nel merito della questione, quando si parla di diritti c’è da considerare anche l’impatto che la loro negazione ha nelle vite non di poche, ma di migliaia e migliaia di persone!
A ricordare quanto la Sclerosi Laterale Amiotrofica sia diffusa e a sottolineare quali siano i diritti fondamentali da assicurare a chi ne è affetto, è l’AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che insieme alla federazione delle associazioni dei pazienti (International Alliance of ALS) ha lanciato una campagna sui 7 diritti fondamentali delle persone affette da SLA. E allora vediamoli, questi diritti.
- Le persone affette da SLA hanno diritto a ricevere cure e trattamenti di qualità, liberamente messi a disposizione dai Servizi Sanitari di appartenenza.
- Le persone affette da SLA devono poter ricevere una corretta informazione e un training mirato sulla malattia, affinché venga permesso loro (e alle persone che hanno vicino) di poter capire come questa patologia si tradurrà in termini di mobilità, di salute e di vita stessa.
- Le persone affette da SLA hanno il diritto di scegliere in merito agli operatori sanitari e assistenziali che si occupano delle loro cure, al luogo dove essere assistiti e al tipo di cura che si vuole o meno accettare.
- Le persone affette da SLA devono poter avere la possibilità di fornire consigli al sistema sanitario e assistenziale, partecipando a delle tavole rotonde riguardanti prestazioni sanitarie e protocolli di ricerca medica da attuare poi nelle strutture sanitarie pubbliche.
- Le persone affette da SLA hanno tutto il diritto di poter pretendere una migliore qualità di vita, che comprenda cioè la tutela della loro dignità e la cura della loro persona, senza subire alcuna discriminazione di sorta. Mai e in qualunque campo.
- Le persone affette da SLA hanno il diritto alla riservatezza e alla privacy, soprattutto sul fronte dei referti e delle informazioni mediche.
- Chi si prende in carico la cura di una persona affetta da SLA ha diritto a ricevere supporto, incluso un servizio di assistenza psicologica, affinché possa occuparsi di questo compito con il massimo delle sue energie.