Come la tecnologia intelligente potrebbe trasformare la vita delle persone disabili

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Nel giro di una generazione, la tecnologia ha radicalmente cambiato il modo in cui la maggior parte delle persone vive la propria vita. Se, da un lato, tantissime persone considerano smartphone e altri dispositivi molto pratici, dall’altro tale innovazioni hanno trasformato le esperienze quotidiane delle persone disabili.

Questa tecnologia si sta concentrando su come potrebbe essere impiegata per migliorare la vita dei non vedenti e di quelli con disabilità visiva. La modifica fondamentale per molti utenti disabili è stata l’introduzione di alternative alla digitazione delle informazioni in un dispositivo.

Ci si allontana sempre più da una società in cui le persone presumono che l’input basato sullo schermo (tramite una tastiera o uno smartphone) sia la norma per muoversi molto rapidamente verso un mondo in cui l’input tramite la voce (con un altoparlante intelligente, un assistente personale su un dispositivo indossabile o uno smartphone) diventi il punto di accesso per molti servizi digitali.

I giganti tecnologici hanno spesso creato i presupposti per l’innovazione, ma sono le piccole imprese che poi offrono modalità di utilizzo alle persone disabili.

Gavin Neate, fondatore di Neatbox con sede a Edimburgo, ha tratto ispirazione dopo aver notato come i non vedenti utilizzavano la tecnologia mentre lavorava come addestratore di cani guida. Uno dei primi prodotti che ha sviluppato è stato un sistema che consente alle persone disabili di controllare un passaggio pedonale dal proprio telefono. La società da lui creata ha sviluppato un’applicazione che consente alle persone di comunicare particolari esigenze prima di arrivare, ad esempio, in un negozio.

Circa 2.000 persone hanno iniziato ad utilizzare l’applicazione, chiamata Welcome, soprattutto nella parte orientale della Scozia. Ci sono speranze che il suo utilizzo possa essere esteso ad altri Paesi. Gavin ha dichiarato di aver sviluppato l’applicazione dopo che le persone disabili gli dissero quanto era difficile spiegare ad altri le loro esigenze.

“Quando una persona disabile entra in un negozio, non esisteva coerenza nel modo in cui il dipendente del negozio interagiva con essa”, ha spiegato Gavin. “Molte persone convivono con la solitudine o trovano difficile comunicare con gli altri. Sono ansiosi di fare cose che altre persone potrebbero dare per scontate. Il superamento di tale isolamento può essere un vantaggio sia per le aziende che per gli individui. Possono dare una migliore e più efficiente assistenza, incentivando le persone disabili ad entrare spesso in un negozio”.

Quanto detto è solo l’inizio del processo in termini di miglioramento della vita delle persone disabili attraverso il cambiamento tecnologico. Altre applicazioni sono “work in progress”, come i veicoli autonomi che utilizzano il 5G per navigare per le strade e per inviare segnali a veicoli e pedoni.

La chiave per sfruttare al massimo le potenziali offerte tecnologiche è costruire l’accessibilità fin dalle prime fasi di sviluppo. E’ fondamentale che le persone con disabilità siano parte del processo di progettazione di queste tecnologie e dei test di valutazione, in modo che alla fine il prodotto abbracci le loro esigenze in toto.

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