Quando una persona affronta un disturbo della memoria, anche i piccoli gesti quotidiani diventano più impegnativi. I giochi per anziani con demenza non sono un passatempo ma strumenti utili per mantenere attiva la mente, rassicurare, ridurre l’agitazione e dare un ritmo più sereno alla giornata.
Le proposte giuste, semplici, intuitive e senza stress, aiutano a conservare autonomia e fiducia, favorendo momenti di relazione autentica con chi li assiste.
Perché i giochi sono importanti per gli anziani con demenza?
Chi vive una forma di demenza, lieve o moderata, non ha bisogno di giochi complicati, ma di stimoli che mantengano attive le facoltà residue senza mettere sotto pressione. La mente, anche quando la memoria vacilla, resta capace di reagire se l’attività è proposta nel modo giusto. I giochi diventano così un ponte tra passato e presente, un modo per ritrovare familiarità, rallentare i pensieri e sentirsi coinvolti.
Molti familiari notano che, quando la persona con demenza si concentra su un’attività semplice e guidata, l’ansia diminuisce. Il motivo è legato alla struttura stessa della malattia: la routine rassicura, la ripetizione aiuta, il contatto con materiali noti (carte, colori, oggetti quotidiani) riporta la mente su un terreno più stabile. Per questo le attività ludiche sono considerate una forma di stimolazione cognitiva dolce, costruita su quello che la persona sa ancora fare e non su ciò che ha perso.
Inoltre, un gioco permette di condividere un momento di serenità, di sentirsi parte della conversazione, di ritrovare un ruolo attivo all’interno della famiglia o della struttura in cui si vive. Chi ha una forma di demenza tende a isolarsi, e una proposta semplice e non giudicante può invertire questa tendenza, favorendo interazione e presenza.
Dal punto di vista cognitivo, i giochi per anziani con demenza possono stimolare diverse funzioni:
- attenzione e concentrazione;
- memoria a breve termine e ricordi remoti;
- riconoscimento di colori, forme e oggetti;
- motricità fine e coordinazione;
- linguaggio e associazioni di idee.
Si tratta di mantenere attivi quei circuiti che la malattia tende a indebolire, un’attività fatta con calma, senza aspettative, produce un effetto molto più forte rispetto a esercizi troppo impegnativi.
Bisogna anche tener conto che le persone con demenza hanno bisogno di attività brevi ma regolari, anche dieci minuti al giorno possono fare la differenza, soprattutto se il gioco diventa un appuntamento piacevole. È questo mix, delicatezza, ripetizione, semplicità, a rendere i giochi uno strumento fondamentale nella quotidianità.
Giochi semplici ed efficaci per chi ha demenza
Le attività devono essere intuitive, non competitive, senza tempi da rispettare. Di seguito trovi proposte che funzionano bene sia in casa, sia in RSA o centri diurni, pensate per demenza lieve, moderata o situazioni di fragilità.
Giochi di classificazione e manipolazione
Sono tra i più efficaci perché coinvolgono tatto, colore e riconoscimento. Ordinare bottoni, dividere tappi per grandezza, separare carte illustrate per tema, sono tutte attività leggere, che non richiedono memoria ma stimolano attenzione e coordinazione. Molti anziani trovano rassicurante toccare oggetti semplici e familiari.
Puzzle a grandi pezzi o immagini scomposte
Le immagini legate al passato, paesaggi, cibo, animali domestici, risvegliano ricordi positivi. I puzzle pensati per anziani con demenza hanno pochi pezzi grandi e ben definiti, così non creano frustrazione, ma permettono di lavorare sulla logica e sul riconoscimento visivo.
Carte illustrate e giochi di associazione
Le carte con frutta, vestiti, mestieri, oggetti di uso comune sono perfette per stimolare linguaggio e memoria remota. Basta chiedere di nominare ciò che si vede o di abbinarlo a un oggetto reale, anche sfogliare vecchie riviste o album fotografici può diventare un gioco spontaneo.
Attività motorie semplici
Lanciarle una palla morbida, seguire piccoli movimenti guidati, ripetere gesti quotidiani (piegare un asciugamano, impilare cuscini) migliora coordinazione e presenza corporea. Sono attività che non richiedono sforzi e mantengono attiva la connessione tra corpo e mente.
Giochi sensoriali
Molti anziani con demenza rispondono bene a materiali che stimolano tatto e olfatto, sacchetti di stoffa con legumi, scatole da toccare, oggetti morbidi o profumati. Il senso del tatto rimane spesso più stabile rispetto alla memoria, e queste attività riducono agitazione e irrequietezza.
Ecco alcuni giochi utili e intuitivi da provare:
- puzzle a 12–24 pezzi;
- carte illustrate a tema unico;
- tavolette sensoriali morbide;
- barattoli da aprire/chiudere;
- album fotografici strutturati;
- domino con immagini grandi.
Sono tutti strumenti leggeri, da proporre senza aspettative, lasciando che la persona scelga cosa le risulta più piacevole in quel momento.
Come organizzare attività per anziani con demenza
Una routine stabile tranquillizza, dona ritmo e permette alla persona di capire cosa aspettarsi, bisogna offrire appuntamenti regolari che diano continuità.
Alcuni anziani reagiscono meglio al mattino, altri dopo pranzo. L’importante è proporre l’attività con un tono sereno, la persona deve percepire che è un momento piacevole e non un compito da svolgere.
Chi assiste una persona con demenza sa che l’attenzione può variare anche nell’arco di pochi minuti. Per questo i giochi devono essere:
- facili da avviare;
- brevi;
- flessibili;
- modificabili in base alla reazione del momento.
L’importante è evitare la frustrazione e quindi giochi troppo competitivi, rompicapo complessi, timer o regole troppo rigide. La persona non deve sentirsi valutata, ma accompagnata.
Bisogna considerare anche che molti anziani si rilassano con melodie lente o canzoni legate alla loro giovinezza, e questo facilita anche la partecipazione ai giochi. L’ambiente, poi, deve essere ordinato e privo di rumori forti, un contesto semplice favorisce la concentrazione.
I giochi funzionano meglio quando diventano un momento condiviso, molto meglio con un familiare che partecipa, un operatore che sorride, una breve conversazione durante l’attività. Questo rinforza l’autostima e trasforma il gioco in un’esperienza che lascia una traccia positiva, anche quando la memoria non la conserva a lungo.
Se vuoi provare a proporre un gioco a un anziano con demenza, osservare il modo in cui stringe l’oggetto, se sorride, se segue lo sguardo e sta davvero partecipando, anche un gesto minimo è un grande successo.
Conviene sempre iniziare con proposte molto facili e aumentare leggermente la difficoltà solo quando la persona appare tranquilla e coinvolta.




