La disabilità motoria rappresenta una condizione che comporta una limitazione parziale o totale della mobilità fisica di una persona. Può manifestarsi in forma congenita o acquisita, e può influenzare in modo significativo l’autonomia individuale e la capacità di partecipare attivamente alla quotidianità.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più di un miliardo di persone convivono con qualche forma di disabilità, di queste, circa 190 milioni hanno limitazioni funzionali gravi, molte delle quali sono di tipo motorio. Non ci sono dati precisi sulle persone con la sola disabilità motoria, ma si stima che quest’ultima rappresenti una delle forme più comuni di disabilità, coinvolgendo milioni di persone in tutto il mondo.
In Italia, secondo i dati ISTAT, ci sono circa 3,2 milioni di persone che convivono con disabilità grave, di queste, oltre 1,5 milioni hanno gravi limitazioni motorie che gli impediscono o rendono molto difficile spostarsi o camminare.
Cos’è la disabilità motoria
Si parla di disabilità motoria quando è presente una compromissione delle funzioni motorie che limitano le capacità di una persona di compiere movimenti volontari o controllati. Può interessare più parti del corpo, come gli arti inferiori o superiori, o coinvolgere tutti distretti dell’organismo impegnati nel movimento.
Chi è affetto da disabilità motorie può avere difficoltà a camminare, alzare le mani o stare in equilibrio e, in molti casi, ha bisogno di ausili come carrozzine, deambulatori o protesi.
Questa disabilità rientra tra quelle classificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel modello bio-psico-sociale della classificazione ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), che considera la disabilità come una risultante dell’interazione tra condizione di salute e fattori ambientali e personali.
Le cause delle disabilità motorie
Quando la disabilità è presente dalla nascita, si parla di cause congenite, in questi casi, le limitazioni motorie possono derivare da alterazioni dello sviluppo embrionale, da complicazioni durante la gravidanza o il parto, oppure da fattori genetici.
Molte altre disabilità motorie si sviluppano invece nel corso della vita, anche in età adulta, si parla quindi di cause acquisite, con ragioni che possono essere molto diverse tra loro. Vediamole brevemente.
Congenite:
- Paralisi cerebrale infantile (PCI): danni neurologici alla nascita o durante la gravidanza.
- Malformazioni congenite degli arti o della colonna vertebrale, come la spina bifida.
- Malattie genetiche o cromosomiche (es. sindrome di Down, distrofie muscolari).
Acquisite:
- Traumi da incidenti (stradali, sportivi, lavorativi) che comportano lesioni midollari o amputazioni.
- Patologie degenerative come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), l’artrite reumatoide.
- Ictus cerebrale con esiti motori permanenti.
- Tumori del sistema nervoso centrale o periferico.
Tipi di disabilità motoria
La disabilità motoria può presentarsi in molte forme diverse, ognuna con caratteristiche, cause e impatti specifici sulla vita quotidiana.
Nello specifico:
- Paraparesi/paraplegia: compromissione degli arti inferiori.
- Emiparesi/emiplegia: compromissione di un solo lato del corpo (spesso esito di ictus).
- Tetraparesi/tetraplegia: compromissione di tutti e quattro gli arti.
- Atassia: perdita della coordinazione muscolare.
- Disturbi extrapiramidali: movimenti involontari o rigidità muscolare, tipici del Parkinson.
Queste condizioni possono rimanere stabili durante tutta la vita oppure progredire nel tempo, a fare la differenza è una corretta diagnosi del grado e della gravità della disabilità per decidere le terapie riabilitative più adeguate e il tipo di supporto necessario per rendere la vita della persona disabile molto più semplice e dignitosa.
Quali sono le difficoltà di una persona con disabilità motoria?
Una persona con disabilità motoria deve affrontare i risvolti psicologici e sociali che tale limitazione comporta nella propria vita. La difficoltà di movimento limita l’autonomia: vestirsi, cucinare o muoversi all’interno di ambiente non accessibili può essere un problema senza l’aiuto di un’altra persona.
L’eventuale presenza di barriere architettoniche in alcuni contesti può limitare la partecipazione alla vita scolastica, lavorativa e sociale con conseguenza psicologiche importanti. Chi si sente limitato nella propria autonomia e nella socialità può sperimentare frustrazione, ansia, depressione e senso di occlusione, pertanto, è fondamentale il supporto psicologico e familiare per affrontare e gestire l’impatto emotivo della disabilità motoria e aiutare l’individuo a riacquistare fiducia in se stesso e voglia di partecipare nuovamente alla vita quotidiana.