Dopo di Noi: arriva la ripartizione tra le Regioni dei 90 milioni

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Giovedì scorso la Conferenza Unificata ha approvato il decreto di ripartizione dei 90 milioni di euro stanziati per un apposito Fondo dalla Legge sul Dopo di Noi. Il Fondo in questione servirà per finanziare interventi per il sostegno di progetti elaborati a favore delle persone affette da una grave disabilità e prive del sostegno familiare.

Di questo decreto che distribuisce i fondi a favore di persone gravemente disabili, e della sua approvazione, ne è particolarmente soddisfatto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni. “Parliamo di 90 milioni di euro destinati alle Regioni per l’anno 2016. E’ uno strumento di fondamentale importanza per sostenere progetti individuali per le persone con disabilità gravi. Bisogna quindi definire gli specifici sostegni necessari, a partire dalle prestazioni sanitarie e sociali nell’ambito di progetti che verranno definiti con la più ampia partecipazione possibile”.

Per questa ragione, secondo Bonaccini è importante porre l’attenzione anche su un percorso programmato di accompagnamento teso a rendere il soggetto disabile più autonomo e quindi libero dal vincolo familiare; un percorso che potrebbe essere avviato anche tramite brevi soggiorni al di fuori del nucleo familiare.

“E’ anche importante – ribadisce Bonaccini – che a questo proposito si incentivino anche altre modalità volte a lavorare sul fronte dell’autonomia dalla famiglia, come gruppi-appartamento o soluzioni di co-housing che mettano al centro la tutela dei diritti della persona disabile”.

Le risorse del Fondo per il Dopo di Noi sono state ripartite sulla base di alcuni calcoli effettuati rispetto alla quota di popolazione regionale affetta da una condizione di disabilità grave, relativamente alla fascia di età 18-64 anni, stimata sulla base degli accertamenti effettuati dal mese di gennaio 2010. Questo rimane comunque il primo step necessario per rendere del tutto attuativa la legge, approvata lo scorso giugno e per la quale si stanno registrando dei ritardi inerenti i decreti attuativi (gli stessi decreti che dovranno stabilire tra le altre cose anche dei criteri di accesso ai benefici).

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